IL MESSAGGERO. Roma, bimbi legati al seggiolone e picchiati: chiesti 4 anni di carcere per tre maestre

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Roma,  6 settembre 2016

Legavano per ore al passeggino bimbi di due e tre anni. E qualche volta perdevano la pazienza e facevano volare pure i ceffoni. Sono state avanzate tre richieste di condanna per altrettante maestre dell’asilo comunale Il Nido nel Parco, all’Aurelio, ribattezzato tra le addette ai lavori «la scuola dove volano gli schiaffi». Il pm Vittoria Bonfanti ha chiesto al gip Paola Della Monaca la condanna di 4 anni e 4 mesi per la maestra Manuela Giuliani, 62 anni, finita in primavera ai domiciliari (poi revocati), e 3 anni e 8 mesi per le colleghe Maria Caterina Melis e Maria Rosaria Finotti, 56 e 61 anni, tutte accusate di maltrattanenti aggravati e sottoposte al giudizio abbreviato. La sentenza è prevista per mercoledì. Ed il Comune si è costituito parte civile. La ricostruzione dell’accusa è stata agevolata dai filmati. Il pm si è soffermata sui modi bruschi delle insegnanti, spesso accompagnati da insulti a bimbi che piangevano disperati, scaraventati con noncuranza sul pavimento o immobilizzati per ore sul passeggino. Comportamenti che il gip Maddalena Cipriani, firmataria delle misure cautelari, aveva definito «atti di disprezzo e umiliazione». Gesti di routine che alla fine comportavano per i piccoli ospiti del nido di via Francesco Scaduto «quotidiane sofferenze morali e fisiche».

Dopo un mese di accertamenti e registrazioni video e ambientali, su segnalazioni in ambito scolastico, i carabinieri avevano fatto scattare l’arresto della maestra Giuliani e l’interedizione dall’insegnamento delle colleghe ad aprile. Le telecamere e i microfoni piazzati dagli investigatori dell’Arma hanno registrato decine di episodi dal 16 marzo al 14 aprile. In un pranzo l’educatrice Giuliani dà del «selvaggio e deficiente» a un bimbo al quale è caduta l’acqua sul tavolino. La collega Melis ci ride su: «Uno schiaffetto, dove sono le telecamere, dove sono le telecamere?». Ma la Giuliani non si scoraggia e fa ancora battute: «Ci sono bambini che danno segnali, stamose zitte, non dimo niente». Per gli inquirenti è la maestra Giuliani la più violenta. Soprattutto a pranzo, quando perde troppo spesso la pazienza, imbocca i piccoli, «bloccando con la mano la testa, spingendola all’indietro per far deglutire (il bambino o la bambina), provocandogli conati di vomito«. Il tutto accompagnato da minacce del tipo «Ti corco». A un bimbo in preda a un attacco di tosse dice ancora di peggio: «Tanto ti uccido un giorno o l’altro».

di Adelaide Pierucci

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