Corriere della Sera. Roma, omicidio Varani: perizia psichiatrica sul killer Manuel Foffo

di Giulio De Santis

Una perizia medico legale stabilirà se Manuel Foffo, condannato in primo grado a 30 anni con il rito abbreviato, fosse capace d’intendere e volere quando, la mattina del 4 marzo del 2016, ha ucciso Luca Varani durante un festino a base di droga e alcool. A ritenerla necessaria è la Corte d’assise d’appello, dove ieri è cominciato il secondo grado del processo al 30enne accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dalla minorata difesa. Il 21 febbraio, invece, il gup Nicola Di Grazia aveva escluso altre due aggravanti, la premeditazione e i futili motivi, che se riconosciute avrebbero comportato la pena dell’ergastolo.

Il collegio sarà composto da tre esperti universitari: il medico legale Antonio Oliva (Gemelli), lo psichiatra Stefano Ferracuti (Umberto I) e il neurologo Marco Molinari (Santa Lucia), a cui l’incarico sarà affidato il 6 febbraio. L’istruttoria si svolgerà a porte chiuse. Scontati i risultati della perizia, secondo Giuseppe Varani, padre della vittima: «Foffo quando uccise mio figlio era lucido: meriterebbe l’ergastolo».

Del delitto era accusato anche Marco Prato, il pr 31enne suicidatosi il 20 scorso giugno, a poche ore dall’inizio del processo di primo grado in Corte d’assise. Prato, amico di Foffo, aveva optato per il rito ordinario, convinto che avrebbe provato la sua innocenza davanti ai giudici popolare. Esito molto incerto tuttavia. Nella motivazione della sentenza pronunciata nei confronti di Foffo, il gup ha scritto che i due amici hanno voluto «infliggere sofferenze a Luca Varani fino alla morte per vedere che effetto avrebbe fatto come esperienza straordinaria “oltre ogni limite”».

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